LA GRANDE SCOMMESSA

Storia dei primi trent’anni della Pubblica Assistenza Sasso Marconi

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1. Le origini.

 
 

Dopo essersi ritrovato alcune volte spettatore impotente di drammatiche situazioni di emergenza, nella primavera del 1980 Bruno Capri decide di frequentare un corso teorico pratico di primo soccorso organizzato dal Comune di Bologna, che lo porta ad iscriversi all’associazione volontaria Pubblica Assistenza città di Bologna.

Nel 1981, Capri comincia a coltivare il progetto di realizzare anche a Sasso Marconi un’associazione che potesse ridurre i tempi di soccorso; a quei tempi, come oggi, l’intervento avveniva spesso in ritardo perché l’ambulanza partiva da Casalecchio o da  Bologna.

Convince così anche la moglie e alcuni amici a svolgere volontariato, tra cui Fiorenza Righi, Gabriele Carbonchi, Cesare Carbonchi, Romano Franchi e Gianna PoliCristian Cuppi.

Nell’autunno 1982, Capri organizza il 1° Corso di primo soccorso aperto a tutti i cittadini. Il Comune concede il patrocinio, la sala per il corso e i manifesti.

Il corso è tenuto dalla Dott.ssa Donatella Dammacco e vede un alto numero di partecipanti, ben 96. Le lezioni pratiche sono tenute da Cristian Cuppi, con la collaborazione dei volontari delle P.A.  di  Bologna e Vado.

Capri, a seguito di diversi incontri con  l’Assessore comunale Renata Bortolotti e con il Presidente della U.S.L. 20 Walter Baldassarri ottiene il superamento della diffidenza iniziale, l’appoggio al progetto, l’impegno alla concessione di una sede e  la disponibilità della U.S.L. ad un  riconoscimento dell’Associazione.

La P.A. di Vado da la propria disponibilità a vendere, per un prezzo di favore,  la propria vecchia, prima ambulanza Wolkswagen.

“La grande vitalità di questa associazione è il frutto di un lungo percorso, realizzato con la forte volontà di tanti che hanno creduto nella solidarietà e nell’impegno civile, per contribuire a migliorare la vita delle persone.”

 
 
 

2. I primi passi.

 

Ha così inizio l’avventura,  la grande scommessa di cittadini che ritengono possibile una società più solidale, e per questo danno gratuitamente il loro impegno.

Il 10 dicembre 1982  si costituisce il primo Consiglio Direttivo dell’Associazione, con Presidente: Gabriele Carbonchi, Vicepresidente: Guido Gualandi, Segretario: Sergio Sabbioni, Amministratore: Salvatore Di Miceli, Cassiere: Siriano Rocchi, Responsabile Volontari: Cristian Cuppi, Responsabile Materiali: Paolo Fabbri, Aiuto Responsabile Volontari: Vanna Menarini, Aiuto Responsabile Materiali: Andrea Rimondini, Consiglieri: Bruno Capri, Maurizia Sabbioni, Mauro Fanti e Rino Venturi.

Costituendo l’Associazione si esprime la forte determinazione all’autonomia associativa, respingendo alcuni tentativi egemonizzanti provenienti da una associazione bolognese.

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Il 21 dicembre 1982, alla presenza del notaio Bignozzi Lovato, viene legalmente costituita l’Associazione Volontaria Pubblica Assistenza di Sasso Marconi; il notaio, per contribuire, non ci fa pagare le spese di costituzione. Poco dopo entra a far parte dell’Associazione Eros Tommasi, medico volontario che per i successivi trent’anni sarà l’appassionato e scrupoloso Direttore Sanitario dell’Associazione.

Il 17 gennaio 1983 vi sono già 30 iscritti. Viene verificata la disponibilità concreta alla copertura dei turni dell’imminente avvio della attività e si organizza un nuovo corso intensivo di primo soccorso, che porta immediatamente a 57 il numero degli iscritti.

L’attività dell’Associazione ha finalmente inizio il 13 febbraio 1983 con l’ambulanza “Marconi 1”, un vecchio Wolkswagen di quarta mano, acquistato dalla P.A. di Vado al costo di 4 milioni di lire, pagato con un prestito bancario, in servizio dalle ore 8 alle ore 23 di tutti i giorni, gratuito ai cittadini in caso di urgenza, offerta libera in caso di trasferimento malato.

 
 

3. Un passo alla volta.

 
Una notte mi capitò di aprire la porta della sede a un cittadino che aveva suonato perché aveva bisogno dell’ambulanza, presentandosi assonnato e seminudo, pensando di essere a casa propria.
— Cristian Cuppi
 

Per la sede, il Comune mette a disposizione un locale in Piazza dei Martiri nell’edificio comunale.

Lo stesso giorno dell’inizio attività, inaspettatamente, un rappresentante dell’azienda CHIMOSA dona un contributo di ben 7 milioni di lire con il quale è possibile estinguere immediatamente il debito con la banca e pensare al futuro con maggiore serenità.

Dopo poche ore di servizio avviene la prima chiamata di intervento di soccorso ad un ubriaco.

L’animazione sociale e il coinvolgimento nel progetto della associazione sono molto forti e dopo circa 40 giorni di attività l’Associazione ottiene il riconoscimento ufficiale della U.S.L. 20 e la concessione della convenzione con copertura parziale delle spese per i servizi di soccorso urgenti.

Durante il primo anno di vita l’associazione, pur tra mille difficoltà, si distingue per serietà ed impegno; aumentano i volontari e quindi diventa abbastanza facile coprire i turni di servizio, h24.

Già dopo alcuni mesi di attività si rende necessario l’acquisto di una seconda ambulanza Marconi 2,  un Fiat ducato a tetto rialzato del costo di circa 50 milioni di lire. Come iniziativa di autofinanziamento viene realizzato il primo calendario, ampiamente sponsorizzato e distribuito casa per casa. Il risultato va oltre ogni più ottimistica previsione: il contributo dei cittadini  permette di coprire tutto il costo della ambulanza appena acquistata.

La maggiore credibilità acquisita determina un sempre maggiore sostegno dei cittadini e delle forze sociali del territorio  permettendo una espansione  abbastanza rapida dell’Associazione: anche la terza ambulanza viene acquistata esclusivamente con il contributo dei cittadini.

Dall’autunno ’84 all’autunno ‘86 la presidenza della associazione viene affidata a Bruno Capri.

La sede dell’Associazione si trasferisce in alcuni locali dell’edificio comunale all’angolo fra via Porrettana e via del Mercato.

4. Da una bomba alla protezione civile

 
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ll 23 dicembre 1984 esplode una bomba su un treno nella galleria di San Benedetto Val di Sambro: una strage terroristica, prima emergenza di protezione civile per l’associazione. Ci distinguiamo per la  grande mobilitazione nelle operazioni di soccorso con mezzi e uomini, con grande coinvolgimento anche di altre risorse del paese.

L’anno successivo viene avviata l’attività di protezione civile con attrezzature e formazioni specifiche: tenda da campo, generatore di corrente, attrezzature sanitarie e logistiche. Ci autofinanziamo con la raccolta carta, stracci e ferro e viene dunque acquistato un camion fuoristrada “Laverda” per la raccolta del materiale e allestita una cellula da caricare sul camion in caso di interventi in emergenza; partecipiamo alla nostra prima esercitazione di protezione civile a Parma.

L’attività di volontariato “puro” della associazione (senza compensi e senza dipendenti) comincia ad essere apprezzata anche fuori dal Comune di nascita: veniamo infatti chiamati ad organizzare un corso di primo soccorso a Crevalcore e contribuiamo decisamente alla nascita di una P.A. in quel paese; organizziamo il primo corso di primo soccorso per cittadini a Marzabotto e corsi all’interno delle scuole; fra questi, di rilievo quello tenuto all’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno.

Per fare meglio conoscere l’Associazione, viene realizzato il primo giornalino Il pubblichiere, un ciclostilato completamente artigianale, distribuito ai cittadini. Alla fine del 1985, viste le difficoltà a far fronte al notevole aumento delle attività, si comincia a prendere in considerazione l’opportunità di disporre di obiettori di coscienza per i servizi dell’Associazione.

 

5. Un forte desiderio di crescere e consolidarsi

 

Dall’autunno ’86 all’autunno ’88 la presidenza dell’Associazione viene affidata a William Veronesi. Questi sono gli anni dov’è forte il desiderio di crescere e di consolidarci all’interno del paese.

I diversi punti di vista dei soci non mancano di creare divergenze, dissapori e conflittualità, però questo fa sì  che chiunque abbia vere idee e volontà le metta a disposizione e contribuisca, anche attraverso forti dibattiti e confronti, al cammino verso il futuro. Questo, negli anni è avvenuto più volte e ha determinato i risultati positivi  della nostra storia.

In questo periodo, l’attività di protezione civile prende sempre più corpo, e dopo i primi tempi di prevalente attività all’interno del territorio comunale, si avvia un impegno esterno entrando a far parte del G.E.V.S. (Gruppo Emergenza Volontari Soccorso), una prima forma di aggregazione di più associazioni della provincia per operare nell’ambito della protezione civile.

Dopo i primi due numeri zero,  si inizia a far stampare Il pubblichere in tipografia e farlo spedire a tutte le famiglie di Sasso Marconi e Marzabotto.

Nello stesso periodo l’Associazione comincia ad avvalersi della disponibilità di un obiettore di coscienza. Nell’ambito delle attrezzature per la protezione civile, viene deciso di munirci di una ambulanza fuoristrada, a tal fine si arriva all’allestimento del nostro camion “Laverda 4×4”.

Vista la sempre maggiore importanza dell’attività di raccolta carta, stracci e ferro come attività di autofinanziamento, viene acquistato un camion Daily. Vengono inoltre migliorate le dotazioni di attrezzature, potenziando il parco radio.

Organizzando manifestazioni e serate di festa per finanziare e fare conoscere l’associazione, comincia a prendere sempre più corpo l’idea di realizzare una vera Festa della  Pubblica.

 

In quel periodo, si comincia a essere sempre più partecipi alla vita della Federazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze (oggi ANPAS); a Sasso Marconi, ospitiamo un congresso della Federazione e la nostra Associazione è sede di sperimentazione del nuovo sistema unico di  coordinamento di emergenza 118.

Nel maggio ‘88 ci si comincia a porre il problema di una nuova sede e di allargare le nostre attività verso altre forme di servizio: viene presa in considerazione l’area e la struttura della palazzina dell’ex campo da calcio di via dello Sport, spazi all’interno di Villa Marini e un’area nei pressi della scuola media. Si avvia un intenso dibattito interno all’associazione che porterà, dopo alcuni anni, alla realizzazione della nuova sede.

6. Aumentano le attività

 

Nel periodo della presidenza affidata a Augusto Lamandini, dall’autunno ’88 all’autunno ’92, si avviano numerosi nuovi campi di intervento e progetti di crescita dell’associazione.

Vengono avviate le attività di assistenza sociale ad anziani o disabili e il servizio di trasporto di sostanze ematiche alle strutture sanitarie, in convenzione con l’A.U.S.L. Le nuove attività rendono indispensabile l’acquisto della prima auto, Fiat Uno.

L’impegno e il valore dell’Associazione nel movimento del volontariato trova conferma nella nomina del socio Valerio Muratori a Responsabile nazionale ANPAS di protezione civile e componente del Dipartimento del Ministero, rimanendo in carica dal ’88 al ’91. Altri componenti la Associazione entrano a far parte della Commissione regionale di Protezione Civile.

Attraverso un contributo della Regione E.R., l’associazione ha in dotazione un tendone mensa, una cucina da campo per 300 pasti e un container per i servizi igienici.

Nell’estate ‘89: il gruppo di protezione civile dell’Associazione è impegnato nella gestione del campo per l’assistenza di extracomunitari a Stornara (FG).

Il 6 dicembre 1990 un aereo militare cade sull’Istituto scolastico Salvemini: la nostra Associazione è fra le prime ad intervenire sul disastro con tre autoambulanze per soccorrere i numerosi feriti.

Il nostro impegno per la promozione del volontariato, nel 1992 porta un contributo decisivo alla nascita del centro di coordinamento del volontariato provinciale di protezione Civile e centro regionale ANPAS di Villa Tamba a Bologna. Inoltre, contribuiamo alla realizzazione delle prime esercitazioni di protezione civile a Sasso Marconi: in primavera l’esercitazione provinciale “SASSO 1” e in ottobre l’esercitazione regionale  a Sasso Marconi “RUPE 92”. Nello stesso anno si realizzano le nostre prime iniziative di solidarietà internazionale, portando aiuto alle popolazioni coinvolte nella guerra della ex Jugoslavia: al paese croato di Buje, nel campo profughi di Ribnica in Slovenia e soprattutto nel paese devastato di Posusje in Erzegovina. Quest’ultima iniziativa ci impegna per otto mesi, fino al giugno ’93.

Nel frattempo comincia a prendere sempre più consistenza il progetto di realizzazione di una nuova sede associativa attraverso una convenzione con il Comune, che mette a disposizione l’area dell’ex macello comunale avviandone la progettazione tecnica.

Ne 1992 si realizzano le nostre prime iniziative di solidarietà internazionale, portando aiuto alle popolazioni coinvolte nella guerra della ex Jugoslavia: al paese croato di Buje, nel campo profughi di Ribnica in Slovenia e soprattutto nel paese devastato di Posusje in Erzegovina.
 

7. La nuova sede

 

Durante la presidenza di Pier Luigi Prandini, dall’autunno ’92 all’autunno ’94,  grande parte dell’impegno associativo è rivolto al progetto di realizzazione della nuova sede sociale, si realizza la costruzione della parte grezza e aumentano le iniziative per far conoscere le attività dell’associazione e per l’autofinanziamento; inoltre, continua a svolgersi una intensa attività di protezione civile: alluvione in Versilia e in Piemonte, partecipazione al campo per extracomunitari di Villa Literno e l’impegno in attività di sostegno delle popolazioni di Bugojno in Bosnia  e Rogosnica in Croazia. Nel maggio’93, l’assemblea generale straordinaria dei soci approva la spesa di 636 milioni di lire per la ristrutturazione dell’ex macello comunale per la realizzazione della nuova sede dell’Associazione.

La prima Festa del volontariato viene effettuata nel luglio dello stesso anno. In ottobre l’Associazione aderisce allo sciopero contro l’obbligo del CAP KE, un patentino aggiuntivo per la guida della ambulanza, per cui,  per un giorno intero non viene fornito il servizio di primo soccorso. Per far fronte al notevole aumento delle attività dell’associazione, il numero degli obiettori viene portato da 4 a 10 e, vista la carenza dei locali della sede, viene affittato un appartamento nel palazzo di fronte per alloggiare gli obiettori in servizio. Nel gennaio ’94 vengono definite nuove convenzione con USL 21 (alta valle del Reno) per trasporto e accompagnamento ragazzi disabili.

La seconda Festa del volontariato, coinvolgendo anche l’A.N.Alpini e altre associazioni volontarie del territorio, ha luogo nella stessa estate. Nell’autunno arrivano consistenti contributi esterni: l’amministrazione comunale mette in bilancio per il 1995 un contributo di 150 milioni di lire per il completamento della costruzione della nuova sede e l’azienda CIBA ci dona 6 milioni di lire come contributo per l’acquisto di una nuova ambulanza. In questo periodo dall’associazione viene adottato il numero telefonico 118 per le chiamate di emergenza. Nel frattempo, dal ’94 il socio Sostene Spettoli è chiamato a portare la sua rinomata competenza nell’ambito della protezione civile e del volontariato, all’interno della presidenza del Consiglio regionale ANPAS.

 
 

8. Nuovi stimoli e pubblici riconoscimenti

 

Questi sono gli anni dell’adeguamento ai cambiamenti normativi (nuova legge sul volontariato, nascita del terzo settore e nuove disposizioni per la gestione amministrativa), delle maggiori aperture al sociale e del notevole incremento di contributi finanziari esterni, da cittadinanza, Comune, CIBA e SEFA, che permettono il completamento  della sede e delle attrezzature.

Dall’autunno ’94 al dicembre ’98 la presidenza viene affidata a Valerio Muratori e si avviano molte nuove attività in convenzione: ampliamento della convenzioni trasporti assistenziali per il Comune, ampliamento convenzione con AUSL per il trasporto dei disabili, convenzione con la Società Autostrade per l’assistenza in caso di blocco stradale, convenzione con la Regione per la Protezione Civile e nuova convenzione per il servizio urgente 118.

Inoltre, viene anche dato un forte contributo alla promozione e alla nascita delle Pubbliche Assistenze di Granaglione e Casalecchio di Reno; l’associazione diventa punto di riferimento per le attività di solidarietà internazionale ANPAS a favore di ChernobylBielorussiaCuba e vengono ospitati profughi della ex-Jugoslavia, bisognosi di cure ospedaliere.  Eros Tommasi entra a far parte della Commissione qualità dei servizi della ASL Bologna sud.

Nel ’94 e nel ’95 vengono organizzati corsi di primo soccorso per aziende del territorio: Cartiera di Marzabotto, CIBA e ARCO. Di rilievo anche la forte mobilitazione di Protezione Civile in occasione del disastro di Sarno (SA), la nomina del socio Mirco Nanni a Consigliere regionale ANPAS, componente della commissione nazionale  della protezione civile e l’entrata a far parte del Consiglio Nazionale dell’ANPAS del socio Antonio Paccaloni.

Per il contributo che l’Associazione già da anni dà al movimento del volontariato, con numerosi suoi soci chiamati ad importanti responsabilità esterne superiori, in questo periodo si parla frequentemente della forte identità e originalità della nostra esperienza associativa.

Nel ’97 Antonio Paccaloni viene nominato responsabile nazionale ANPAS della solidarietà internazionale e poi, nell’ambito della O.N.G., responsabile del progetto DAR per l’aiuto alle famiglie ed ai bambini orfani della Bielorussia.

Emerge con sempre maggiore consistenza la necessità di un ricambio generazionale alla guida dell’Associazione, ovvero il coinvolgimento di forze nuove rappresentative dei numerosi giovani soci.

 

9. Giovani alla guida della associazione

Con la presidenza di Davide Bravi, dal 1999 al 2003, la guida della Pubblica è affidata a un consistente numero di giovani, espressione della grande crescita della associazione,  nel rispetto dei principi ispiratori e della continuità della esperienza. Tale rinnovamento porta ad adeguare alle nuove esigenze dell’Associazione lo statuto e il regolamento associativo e favorisce la rivitalizzazione dei vari settori di attività. Viene organizzato il primo corso per dirigenti associativi.

Nel 1999 nella Missione Arcobaleno portiamo un grande impegno di solidarietà internazionale in  Kossovo, Albania e Macedonia, con volontari e attrezzature. Le nuove convenzioni con il Comune di Sasso Marconi e il Comune di Grizzana per l’assistenza sociale e con la  società Autostrade per l’assistenza in occasione dell’esodo estivo rappresentano un ulteriore potenziamento delle collaborazioni. In settembre viene organizzata la “Pubblica in festa“ presso la sede della nostra associazione, aperta a tutti i cittadini.

Dal ’99 il socio Paolo Fabbri, dopo aver dato, dalla fondazione, un forte contributo di generosità e polivalenza operativa all’Associazione, è nominato Consigliere regionale  e membro della commissione ANPAS di Protezione Civile.

Nel 2000 si rinnova la convenzione per il servizio di emergenza 118, in considerazione dell’avvio dei lavori autostradali per “La variante di valico” e una nuova convenzione con Comune di Sasso Marconi per le attività di Protezione Civile. Nel luglio 2001 la realizzazione di “Pubblica in festa” avviene nuovamente presso la sede sociale, l’anno precedente si era svolta presso il campo parrocchiale.

Questi anni sono caratterizzati anche da un forte incremento delle attività di formazione interna ed esterna all’Associazione: numerosi corsi di B.L.S., tecniche di rianimazione per cittadini, corsi di primo soccorso all’interno delle scuole e nelle aziende. Dal 1999 sono stati formati al B.L.S. 130 cittadini e altri 30 al B.L.S.D. (tecniche di rianimazione e defibrillazione precoce).

In quegli anni si organizzano corsi di assistenza all’infanzia disagiata e formate 70 persone. L’Associazione inoltre collabora alla realizzazione di molte iniziative culturali proposte da associazioni  del territorio.

Il sostegno dei cittadini permette di proseguire l’impegno per la modernizzazione e il miglioramento delle attrezzature,  acquistando un secondo pulmino per l’aumentata attività di trasporto di disabili.

Nel 2002 viene avviato, in modo organico, il servizio di postazione di una ambulanza della Pubblica a Marzabotto per il soccorso in alcuni orari settimanali e viene realizzata una grande iniziativa di sensibilizzazione e formazione, “Simula 2002”, nei territori di Sasso Marconi e Marzabotto, con coinvolgimento operativo dei cittadini in operazioni di prevenzione e simulazioni di soccorso.

In quell’estate entra in funzione il servizio medico di supporto ai servizi di emergenza sul territorio, realizzato in convenzione nell’ambito dei servizi accessori ai lavori per la “Variante di valico” e l’Associazione avvia l’iter procedurale per la realizzazione, presso la sede, di una nuova struttura per autorimesse e spazi polifunzionali. In dicembre si acquista una nuova ambulanza.

10. Educazione sanitaria e prevenzione

 
 

Durante la presidenza affidata a Stefano Stefani, dal 2004 al 2006,  un rafforzato impegno viene rivolto a far meglio conoscere l’Associazione, svolgendo attività di educazione sanitaria per la popolazione; fra queste, è particolarmente rilevante In piazza per la salute: una serie di iniziative di prevenzione, realizzate con gli specialisti del 118, che hanno visto un ampio coinvolgimento attivo dei cittadini.

Altro avvenimento importante, è il rilancio dell’attività di protezione civile, con la dotazione di un furgone radiomobile e soprattutto la realizzazione di un attivo gruppo di intervento per il soccorso alpino, attrezzato con un fuoristrada Land Rower.

I minori finanziamenti pubblici determinano una nuova convenzione per i servizi con l’ASL, realizzando comunque un migliore coordinamento con  il servizio di soccorso medicalizzato Echo 57 e una sempre più approfondita formazione interna all’Associazione.

Vanno inoltre ricordati i miglioramenti apportati alla sede associativa ed il ruolo trainante svolto dalla nostra Associazione nell’organizzare una iniziativa di celebrazione dell’anniversario degli attentati dell’undici settembre, con la partecipazione di tutte le associazioni regionali.

 
 

11. Vita associativa e impegno coerenti

 
 

La valorizzazione della partecipazione dei soci e la coerenza dell’impegno, prestando sempre molta attenzione alle problematiche interne, con il rigoroso rispetto delle regole e della trasparenza, sono uno dei principali obiettivi durante la presidenza di Luca Vitali, dal 2007 al 2009.

In questo periodo, parecchie sono le innovazioni e le migliorie: oltre alla riorganizzazione amministrativa e dei rapporti finanziari,  viene migliorata la fruibilità della sede associativa, ampliata l’attività ricreativa, rafforzate le tutele assicurative per i soci e rinnovate le divise per adeguarle alle norme antinfortunistiche.

Si realizza anche un notevole potenziamento del nostro servizio volontario di assistenza sociale, attraverso uno specifico iter formativo degli operatori, nuove attrezzature e più  adeguate convenzioni con enti e istituzioni; in particolare, con una valorizzazione del nostro ruolo nel rapporto con il servizio 118-Echo 57.

Hanno ampio consenso attività fortemente innovative come il laboratorio Palabò per le relazioni dei bambini e il progetto, realizzato in collaborazione con il C.A.I., per permettere la fruibilità del territorio naturale e l’escursionismo ai disabili.

 
 

12. Il consolidamento interno ed esterno

 
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Con la presidenza affidata a Giovanni Tassi, dal 2010 al 2012, l’Associazione si pone l’obiettivo primario del consolidamento del suo livello di vitalità e di efficienza.

In questa direzione risulta particolarmente qualificante l’accreditamento presso la Regione E.R., con rilascio della certificazione della qualità dei nostri servizi, attraverso formazione approfondita e importanti dotazioni di attrezzature; come pure la ridefinizione delle collaborazioni con il Comune e l’A.S.C. con una rinegoziazione delle percentuali di rimborso delle spese per i servizi gratuiti per i cittadini. In questo periodo, la considerazione della cittadinanza per le attività dell’associazione, trova ulteriore conferma nelle donazioni di una autoambulanza e di un’automobile nuove.

Nel frattempo, prosegue il nostro contributo alle attività dell’ANPAS, con Tassi e Bravi nel Consiglio regionale e Verrucchi responsabile  della Protezione Civile provinciale. Di rilievo anche la nuova dotazione di un impianto fotovoltaico che, oltre a contribuire ad un sensibile abbattimento dei costi energetici, rappresenta anche importante investimento economico per il futuro.

Vanno inoltre ricordate la nostra partecipazione alla formazione di Protezione Civile nelle scuole, il forte impegno per assistere le popolazioni coinvolte nel terremoto in Abruzzo,  la mobilitazione in occasione dell’emergenza neve 2012 e le iniziative che l’associazione promuove per raccogliere finanziamenti per donare un’autombulanza 4×4  a una organizzazione assistenziale dell’Uganda.

Contemporaneamente, viene dato più spazio alle iniziative di aggregazione e convivialità, per migliorare la vita associativa dei soci.

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13. La pubblica: una scommessa in corso, non ancora vinta

 
Complessivamente 1134 persone, in questi anni, attraverso la “Pubblica” hanno potuto esprimere la propria volontà di solidarietà, di impegno comune e di vita associativa. Un patrimonio di valori umani e sociali che si sono trasmessi all’interno e all’esterno dell’ associazione: nei soci e nella collettività.

In  questi 30 anni tanta strada è stata compiuta, con un impegno che si è ripetuto e  sempre rinnovato. Le nostre attività sono aumentate: l’ Associazione è pienamente integrata nel territorio, è una sua espressione, è  fortemente sostenuta dai cittadini, condivide, rappresenta e sostiene le loro problematiche, è un’ espressione della volontà di contribuire alla soluzione dei problemi.

Tante sono le persone che sono passate dalla “Pubblica” e hanno portato il loro impegno volontario: alcuni hanno vissuto questa esperienza solo per qualche tempo, ma tanti altri invece sono in Associazione da sempre, perché fare volontariato è divenuto una scelta di vita.

La storia della “Pubblica” rappresenta quindi una scommessa che vede dei cittadini comuni impegnarsi gratuitamente per promuovere ed esprimere questi valori umani.

Questa scommessa però potrà essere veramente vinta solo quando la solidarietà e la tutela dei diritti civili saranno una espressione della coscienza di tutti.

Tutto questo, per qualcuno può  sembrare solo un’utopia o un sogno, per noi della “Pubblica” invece rimane una scommessa da vincere.

Il cammino è ancora lungo, ma noi ci siamo e saremo felici di conoscere chiunque voglia entrare a farne parte.

Video celebrativo per i 30 anni dell'Associazione